Licenziamento per giusta causa in caso di assenze fraudolente per malattia
Era a casa in malattia in seguito a un’operazione al braccio, ma usciva ugualmente per fare spese e non sospettava che la sua azienda di Treviglio (BG) la stava facendo controllare da un investigatore privato, così è scattato poi il licenziamento in tronco. La lavoratrice è stata assente dal servizio per oltre due mesi, in quanto asseritamente impossibilitata a far uso della mano sinistra. Durante tale periodo, sarebbero però state rilevate alcune violazioni delle condizioni della malattia retribuita.
L’azienda aveva deciso, infatti, di valersi di un’agenzia investigativa per verificare la permanenza delle ragioni dell’assenza e aveva potuto verificare che durante quel periodo di malattia, la dipendente appariva ormai perfettamente ristabilita. Nei giorni di osservazione, dunque (in tutto undici), è stato verificato che la dipendente era in grado di guidare l’automobile, di spingere il carrello del supermercato ricolmo della spesa, di aprire il portabagagli dell’auto, di trasferire la spesa dal carrello al portabagagli, utilizzando con assoluta disinvoltura anche la mano operata. Da qui la decisione di licenziare la lavoratrice.