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Aliunde Perceptum e Aliunde Percipiendum. Reintegrazione e risarcimento del lavoratore licenziato

Ago 28, 2019

Significato e differenza tra Aliunde Perceptum e Aliunde Percipiendum

Nel diritto del lavoro l’aliunde perceptum (dal latino percepito da altri) si riferisce, in caso di licenziamento illegittimo, al risarcimento per il danno subito a causa del licenziamento. Da questo risarcimento per il quale si considera un arco temporale  che va dal licenziamento stesso al suo annullamento perché illegittimo, vanno decurtate le retribuzioni percepite dal lavoratore da altri datori di lavoro successivamente al licenziamento.
L’aliunde perceptum è quindi la somma dei compensi, al netto delle eventuali riduzioni o detrazioni, a cui il dipendente licenziato ha diritto perché maturati in seguito ad un licenziamento illegittimo.

L’aliunde percipiendum, fa riferimento al caso in cui il lavoratore non abbia cercato altra occupazione durante il periodo che va dal licenziamento al reintegro.

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Lo Statuto dei lavoratori in caso di licenziamento illegittimo

Nonostante i vari problemi interpretativi che si sono creati con la modifica dell’Art.18 dello Statuto del Lavoro (Legge di Riforma Fornero) attualmente la Legge stabilisce che un dipendente licenziato con una sentenza invalida o non efficace, venga reintegrato al suo posto, e inoltre risarcito con una somma pari alla retribuzione che il dipendente illegittimamente licenziato avrebbe percepito dal giorno del licenziamento fino al reintegro al lavoro, oltre a un indennizzo di almeno cinque mensilità. Queste tutele si applicano solo nel caso di dipendenti a tempo indeterminato e aziende con un organico di più di 15 lavoratori.
Va sottolineato, inoltre, che l’indennizzo pari a cinque mensilità è obbligatorio e inappellabile, ma il risarcimento per le mensilità in cui il dipendente non ha lavorato può essere ridotto.

Indagini investigative per stabilire l’ammontare o la riduzione del risarcimento

L’aliunde perceptum si riferisce, come detto, al caso in cui, durante il periodo in cui il dipendente non ha lavorato per l’azienda che l’ha licenziato, questi abbia lavorato presso altre aziende e percepito uno stipendio. Il corrispettivo percepito in questo arco di tempo può essere detratto dal risarcimento. Così pure, se dimostrato, nel caso di aliunde percipiendum.
In entrambe i casi l’onere della prova è del datore di lavoro che dovrà da un lato verificare se il dipendente abbia percepito retribuzioni da soggetti terzi, dall’altro verificare che non si sia prodigato adeguatamente per cercare una nuova occupazione.
Nel caso dell’aliunde perceptum, l’azienda può chiedere al giudice di prescrivere al dipendente di fornire la dichiarazione dei redditi o di richiedere evidenze agli enti previdenziali, l’indagine però non può essere avviata se non sulla base di motivazioni concrete.

L’agenzia di investigazione agisce in modo da dimostrare e raccogliere prove a sostegno del datore di lavoro che abbia il sospetto che il dipendente licenziato abbia lavorato per aziende terze anche in forma non ufficiale, fattispecie quest’ultima non rilevabile dalla dichiarazione dei redditi. Il fine è quindi di provare, attraverso le attività investigative previste per legge, l’aliunde perceptum in modo da tutelare i diritti dell’azienda.

Attraverso l’attività di indagine e pedinamento con i mezzi concessi dalla legge, l’investigatore può dimostrare che il dipendente abbia lavorato nel periodo in questione e documentare quanto abbia percepito da tale attività. Stessa attività investigativa, anche se più complicata, può essere effettuata per l’aliunde percipiendum.
Ottenute prove fondate sulle fonti di reddito derivanti da attività svolte nel periodo post licenziamento da parte del lavoratore e ridimensionata la presunzione del danno, l’azienda può rivolgersi al Giudice per ottenere la riduzione e, in alcuni casi, l’annullamento della richiesta di risarcimento.

La nostra agenzia investigativa Milano Investigazioni è specializzata nel reperimento di prove in materia di aliunde perceptum e aliunde percipiendum, il tutto nella massima discrezione e riservatezza e agendo nel rispetto delle norme vigenti in materia di privacy.

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